Angelo Mistrangelo

Critico d'arte

 

UNA STORIA PER IMMAGINI

 

«Non facciamo fotografie con le nostre fotocamere, ma con il cuore e la mente»

Arnold Newman

 

Una storia per immagini, un libro con 40 anni di fotografie, una lunga sequenza di impressioni quotidiane, di luci, di metafisici paesaggi che raccontano i percorsi del Gruppo Fotografico dell'Associazione ex Allievi Fiat.

E sono incontri, mostre, viaggi, pubblicazioni, conferenze che scandiscono il cammino, dal 1976 al 2016, di un gruppo ricco di iniziative, caratterizzato dalla comune passione per la fotografia, dalla volontà di fissare l'attimo dell'approssimarsi dell'alba o il gesto atletico di uno sportivo.

Frammenti di luoghi, silenzi incommensurabili, profondi notturni, accompagnano gli itinerari dei ventidue fotografi presenti in questo volume, la loro inesausta ricerca, l'attenzione per ambienti diversi e diversamente ripresi con scatti immediati o meditate pose, con un determinante rapporto con l'ambiente, la natura, le figure di una umanità nomade tra palazzi e antichi edifici.

E i capitoli si susseguono con estrema misura, con il fascino del possente Forte di Fenestrelle o la storica pista del Lingotto, dello «scrigno» di Renzo Piano o della raccolta atmosfera del Museo della Sindone durante l'Ostensione del 2010.

Nulla è affidato al caso, ma ogni laboratorio di ceramica, ogni auto d'epoca esposta alla Mirafiori Galerie, ogni lirico grafismo, concorrono a creare una nuova e diversa realtà, in una sorta di visione che si trasforma in testimonianze di ricordi tra passato e presente, di scorci dei Murazzi sul Po e del team di Formula 1, sino al baby Climbing e ritratti, maschere veneziane, aquiloni dal volo leggerissimo e i panni stesi al sole in Madagascar.

I percorsi si intersecano, si connettono, si delineano negli spazi della memoria, nei volti dell'Africa, nei profili femminili e nell'apparire di vorticose nuvole, spirali, cigni, cani e gatti, cabine sulla spiaggia, interni, chiostri, paesaggi olandesi con mulini a vento e i padiglioni dell'EXPO 2015.

Gli schermitori in pedana e una bicicletta rottamata, una chiesetta alpina e gabbiani, alberi, riflessi sull'acqua, vicoli, spaventapasseri e lo stupore dinanzi alle candele accese, costituiscono altrettanti punti di vista di una ricerca in continua evoluzione.

E da una leonessa alla vigna di Giuanin, dal vetturino a una artistica gelata, si riannoda il discorso del Gruppo Fotografico e, attraverso l'incedere inesausto del tempo, si avverte la magia di un'inquadratura che fissa la poesia della neve, il paesaggio visto da una finestra che diviene narrazione e natura rivisitata. E, ancora, fiori montani e «messer tulipano», oasi, fari, lampioni e gli ultimi ombrelloni sulla spiaggia, il bambino con la prima bicicletta e le coste della Sardegna, il tutto raccontato con un sapiente controllo dei mezzi tecnico-espressivi.

Fotografia ma anche sogno, immagini ma anche suggestioni di un mondo che muta con il trascorrere delle stagioni.

Un mondo che ci appartiene come queste fotografie segnate dalla luce che accende le colline di Langa, dal sordo rumore di un trattore in lontananza, dal mistero di uno sguardo al di là del dolore, dell'attesa, di un nuovo giorno che si apre con i versi di Cesare Pavese:

 

«Le colline insensibili che riempiono il cielo / sono vive nell'alba, poi restano immobili / come fossero secoli, e il sole le guarda».